Come per i servizi alla persona, i servizi all’impresa sono in profonda trasformazione. Nella prossima decade, e sicuramente entro il 2030, secondo lo scienziato americano Michio Kaku, i chip (componenti elettronici complessi) verranno sempre più combinati con sensori supersensitivi in grado di rilevare emergenze, disfunzioni, addirittura stati d’animo, prima che diventino critici. Le macchine saranno in grado di riconoscere la voce e di impostare un formale dialogo con le persone e le loro combinazioni creeranno interi mondi virtuali che oggi, a pochi anni di distanza, nemmeno immaginiamo. A causa di internet e della digitalizzazione, molte attività di servizio, per esempio quelle relative alla informazione e alla comunicazione o altre attività professionali anche specializzate come giustizia, amministrazione, fisco, saranno sempre più disponibili gratuitamente, altre sostituiranno consolidate e secolari attività economiche e commerciali, per esempio acquisti, prenotazioni, incontri. Altre ancora verranno svolte con modalità assolutamente diverse, rispetto anche al recente passato. Ad esempio ci muoveremo di più, avremo maggiori esigenze di socialità e di integrazione, ricercheremo qualità della vita e aumenteranno i bisogni culturali. Aumentano i segnali deboli a confermare tutto questo. A Genova ad esempio negli ultimi 10 anni le attività manifatturiere sono diminuite (industria, agricoltura – 26%), quelle dei servizi alle imprese aumentate + 15% e il resto pure (costruzioni +33%, servizi alle persone + 2%, commercio +4%, alberghi/ristoranti + 43%) (dati ricavati da fonte Mondoimprese riferiti al numero di imprese attive per settore).