Ricerca post Corona Virus di WORDS Genova (studi e ricerche di marketing strategico)

Introduzione

Quando e come si è iniziato a parlare di futuro, e con quali contenuti? Quali le paure, le speranze, i suggerimenti, sia riguardo alla sfera individuale (qualità della vita, famiglia, abitudini), che nella sfera sociale (salute, scuola, sistema) e in quella economica (crisi, innovazione, rischi). Una volta superata l’emergenza, quale sarà il nostro futuro? Il virus è un segnale di distruzione (“Se mai avremo un futuro, somiglierà alla preistoria” scrive John Zerzan)? o rappresenta una grande occasione per trasformare radicalmente la società?

Parafrasando il campione di baseball John Casey a fine carriera, una cosa è ormai certa: “Il futuro non è più quello di una volta”.

La preoccupazione del domani

Il grafico mostra il buzz da gennaio a metà giugno

Quanto si parla di futuro nel monitoraggio attivato tramite Monitoring Emotion su tutti i contenuti web, social, press pubblicati sul tema del Coronavirus

Da quando iniziano a diffondersi in maniera allarmante le informazioni sulla pandemia cresce progressivamente la preoccupazione del futuro fino a raggiungere l’apice nella settimana dal 20 al 27 aprile. Nel periodo successivo l’interesse diminuisce perché il presente, nella sua tragicità, incombe sempre più e quasi annulla la visione del domani.

Fra le 5000 citazioni di quella settimana sulla preoccupazione del futuro – dal lavoro alla salute al gioco del calcio – un segnale debole diventa sempre più forte: la sicurezza collegata in modo crescente alla sensibilità sull’ecologia. In bilico tra preoccupazione e prospettive, gli articoli e i messaggi, alimentati in particolare dalla “Giornata mondiale della terra” del 22 aprile, testimoniano che il Corona Virus ha influito in maniera determinante sulla coscienza collettiva (due i messaggi guida più forti: “bisogno di una conversione ecologica” e “ascesa del capitalismo morale”).

Sentiment Analysis

Sentiment da gennaio a giugno

Il grafico mostra il sentiment positivo e negativo di tutti i contenuti web, social e press rilevati dalla piattaforma Monitoring Emotion sul tema del futuro connesso Coronavirus

Il sentiment, vale a dire la presenza di concetti e termini positivi o negativi all’interno dei messaggi che affrontano tematiche legate al futuro (in totale 40.000 durante la pandemia dal 1 febbraio a oggi), inizia ad avere un andamento positivo praticamente alla fine di aprile. L’ottimismo si diffonde verso metà maggio con le notizie sul corona virus che migliorano e che trascinano preoccupazioni ma anche nuove speranze.

Corona Virus e contenuti del futuro

Distribuzione topics

Il grafico mostra la distribuzione delle tematiche web, social e press rilevate dalla piattaforma Monitoring Emotion sul tema del futuro connesso Coronavirus

C’è una sorta di equilibrio fra i diversi principali contenuti dell’insieme della comunicazione che ha riguardato il corona virus: futuro e società 37,8%, economia 37%, futuro e persone 25,2%.

Il futuro delle persone

L’irruzione della telematica, dall’e-commerce alla comunicazione interpersonale e allo smart working (passato da 400.000 a 8 milioni di utenti), hanno creato una nuova “normalità”. Il processo di cambiamento è irreversibile e le conseguenze riguardano l’insieme delle nostre abitudini: dall’impiego, al tempo libero, all’organizzazione degli spazi di lavoro, all’educazione dei figli.

Il futuro della società

Il sistema sociale è in evoluzione in un modo non del tutto prevedibile, dalla sicurezza, alle relazioni sociali, al welfare, alla stessa democrazia. Le decisioni che si stanno prendendo di tipo macro-economico e legislativo spingeranno verso una direzione (solidarietà e inclusione) o un’altra (autoritarismo e chiusura). L’unica cosa certa è che vivremo in un mondo diverso perché le principali istituzioni hanno subito, a causa del Corona Virus, un drastico contraccolpo (la scuola, il lavoro, la salute).

Il futuro dell’economia

Cambiamenti radicali interessano i comportamenti dei consumatori, delle aziende di produzione e di servizio e dei mercati finanziari. Lo sviluppo dei consumi on-line, la riaffermazione dei colossi del web, il ripensamento della globalizzazione per igiene ricerca medica e prodotti alimentari di base, la spinta all’innovazione e all’intelligenza artificiale, l’agenda green e l’opportunità di un modo nuovo di fare impresa più attento al contesto sociale (co-economy) sono le linee di tendenza accelerate dal Corona Virus. Nei servizi, cambiamenti radicali sono previsti nel sistema della consulenza aziendale (metodi di supporto al cliente) e nel turismo, uno dei motori principali dello sviluppo economico (nuovi criteri di selezione del moderno viaggiatore).

CONCLUSIONI

In 4 mesi e mezzo di pandemia da Covid-19, WORDS (studi e ricerche di marketing strategico), attraverso la piattaforma Monitoring Emotion (web analytics e comunicazione tradizionale), ha censito oltre 40.000 messaggi, news e articoli che contenevano al loro interno la preoccupazione del futuro. Nella “società globale del rischio e del caos”, come è stata definita quella attuale dal sociologo tedesco Ulrich Beck, la survey “Imprese a caccia di visioni” è stata effettuata per ispirare persone e organizzazioni nell’elaborazione di visioni e strategie. In ogni condizione catastrofica, sosteneva Beck, possono germogliare semi di rinnovamento radicale. Oggi possiamo dire che il Corona Virus sta diventando questa occasione, una situazione di choc antropologico, che necessita di risposte non automatiche e non convenzionali e che rappresenta le premesse di un reale cambiamento – a saperlo gestire – positivo.