9 MESI DI MONITORAGGIO, UNA REALTA’ IN PROFONDA EVOLUZIONE

In 9 mesi in Italia si è parlato di artigianato in 270.000 clip (unità di comunicazione dal singolo tweet, all’articolo, alla trasmissione radio o TV). La stampa tradizionale lo ha fatto in misura maggiore (38,5%) seguita da siti e new media (33,4%) e infine dai social (28,1%). La minore importanza dei social sembra dovuta all’ancora lento sviluppo del mezzo da parte delle associazioni artigiane rispetto ad altre associazioni e istituti imprenditoriali.

I tre picchi di comunicazione positiva dell’anno sono stati il 30 gennaio a causa di un tweet di Papa Francesco diventato virale “Tutti possiamo essere artigiani di pace”, il 25 maggio sul taglio delle tasse ai giovani artigiani di Torino e il 13 luglio grazie a una serie di iniziative sull’artigianato artistico e sulla moda, e ai numerosi commenti collegati a turismo e artigianato.

Un solo forte picco negativo è stato causato dalla comunicazione della Cgia di Mestre che, a fine agosto, ha comunicato la chiusura di 158.000 botteghe artigiane e la conseguente perdita di 400.000 posti di lavoro nel settore. Dati che sono stati rilanciati e molto commentati sia dai media tradizionali che sui social.

Nel rapporto con la politica le connessioni emerse tra le tematiche artigiane e i principali partiti sono al 52% collegate al PD, al 30,5% al Centro Destra e per il 17,5% al M5S.