Il marketing esperienziale tiene conto dei fattori comuni del comportamento sociale ma mette l’esperienza soggettiva al centro dell’attenzione. E’ il singolo individuo che carica di valori la propria esperienza. Quanto vale per esempio una passeggiata sulle Cinque Terre per chi vive nella bassa padana o per un abitante di Vernazzola? Che tipo di emozione genera, e di che segno, perdersi nei vicoli nel centro storico genovese per chi ci vive o, viceversa, per chi arriva da una cittadina del Trentino?
E’ l’esperienza di un prodotto e di un servizio, mentre si comprano, mentre si godono, mentre si ricordano che determina il vero valore di ciò che si è acquistato, l’adesione a ciò che si è fatto e che favorisce la (fondamentale) trasmissione agli altri (la riflessione, il bilancio, il racconto). Ecco che stiamo parlando di un marketing già assai diverso da quello classico e qualcosa di questo approccio, in maniera non per tutti consapevole, nello specifico campo della promozione territoriale, è stato applicato anche al marketing di Genova durante il 2004, Capitale Europea della Cultura e, più recentemente al Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio organizzato dall’Associazione Culturale Genovese “Palatifini”.