Viaggio alla scoperta della nostra città e delle sue imprese attraverso il monitoraggio dei big data della comunicazione globale

Si parla di più del Porto di Genova in Italia o di quello di Marsiglia in Francia? Milano batte Genova e Torino in termini di impatto comunicativo oppure no? E noi su quali temi usciamo di più e, di conseguenza, siamo più riconoscibili? L’industria ha la meglio su turismo e porto? E come vengono percepiti dalla comunità d’affari o da altri potenziali pubblici in Italia e all’estero i nostri trend potenziali?

Grazie ad una veloce ma mirata ricerca “one shot” utilizzando il sistema Monitoring Emotion, abbiamo verificato su quali tematiche la nostra città e i suoi comparti produttivi emergono maggiormente, in relazione tra loro e a confronto con altre città. Monitoring Emotion è una piattaforma di analisi semantica che funziona non per “parole chiave” ma per “aggregati di significato” ed è in grado di monitorare tutta la comunicazione online (web e social) e offline (press, radio e TV) che viene emessa nel mondo individuando gli argomenti di interesse di volta in volta selezionati: dai temi di carattere economico e sociale, ai marchi commerciali o ai corporate aziendali.

Iniziamo il nostro viaggio in Francia, esattamente dal Porto di Marsiglia, sul quale abbiamo rilevato una quantità di comunicazione generata negli ultimi 30 giorni, in lingua francese, pari a 1.700 clip (articoli di giornale, post, blog, news on line, citazioni in trasmissioni radio o TV, tweet). Nello stesso periodo il Porto di Genova, in lingua italiana, ne ha generati 1.300, ma andando ad un approfondimento qualitativo in termini di “engagement” (ovvero l’impatto della comunicazione valutato sulla base del coinvolgimento generato) il Porto di Genova primeggia in modo preponderante su quello di Marsiglia. I tre argomenti principali che hanno coinvolto il nostro Porto generando una forte comunicazione di ritorno hanno riguardato direttamente il conflitto Russo-Ucraino e a seguire –sempre correlato al tema della guerra in corso – lo sciopero contro la guerra e le navi che trasportavano armi. Il terzo argomento di punta del mese è stato il dibattito sull’energia, ovvero la bocciatura da parte della soprintendenza della proposta di installazione di pale eoliche sulla nuova diga foranea della città.

La citazione di Genova nel discorso del Presidente dell’Ukraina  Zelensky ha causato il maggior impatto mediatico recente a favore della nostra città che, complessivamente – negli ultimi 30 giorni – ha generato intorno a sé circa 97.200 contenuti, ponendosi così al terzo posto dopo Milano (441.000 citazioni in un mese) e Torino (213mila) che tuttavia nella loro viralità esprimono contenuti assai meno “pesanti” in termini di immagine urbana: Milano deve la notorietà mediatica del mese alla malattia che ha colpito Fedez, Torino alle vicende calcistiche della Juve e del Toro.

Per quantità restiamo terzi rispetto a Milano e Torino anche su altri confronti tematici ma la cosa più interessante sono gli argomenti che coinvolgono maggiormente la nostra città e ne definiscono di conseguenza il posizionamento nell’immaginario nazionale ed internazionale. Genova, in quest’ultimo mese, spicca sui temi legati a sostenibilità e sviluppo sostenibile. Dalla ricostruzione del Ponte in poi, negli articoli e nella comunicazione web che la riguarda, si nota una accelerazione di questa percezione dovuta ai progetti di ristrutturazione urbana e di mobilità e ai comportamenti virtuosi di grandi imprese genovesi che emergono nel buzz come ad esempio, in quest’ultimo mese, ERG segnalata tra le 101 aziende italiane dedicate allo sviluppo sostenibile individuate da “GreenHeroes” (iniziativa ideata da Alessandro Gassmann e Annalisa Corrado e lanciata con il supporto scientifico di Kyoto Club).

Sullo stesso piano Torino conferma la sua tradizione industriale. In queste ultime settimane, la città emerge grazie al gruppo Stellantis per la decisione riguardante la transizione energetica dei siti industriali italiani. Milano invece si posiziona meglio sul tema delle startup sostenibili (ad esempio, quella che ha ideato pannelli solari prêt-à-porter) oltre che sull’intervento del Ministro Garavaglia alla Bit di Milano, la Borsa Internazionale del Turismo, dove è stata sottolineata la strategicità per l’Italia di un turismo unico e di qualità e dunque sostenibile.

Anche sui temi dell’innovazione, dell’high-tech e dello sviluppo tecnologico, le tre città affermano una loro specifica identità (sempre andando a mettere il naso nei contenuti pubblicati su web e social tra marzo e aprile). Milano si posiziona sulla ricerca medica con un farmaco che previene infarto e ictus; Torino si distingue per un intervento di riqualificazione urbana a colpi di street art e realtà aumentata, mentre Genova – grazie all’IIT – si contraddistingue sulla ricerca dell’RNA per la cura dei tumori (Central RNA Laboratory di Genova).

Rimanendo a casa nostra e andando un pochino in approfondimento dei tre asset principali dello sviluppo economico ligure – industria (high-tech incluso), turismo e porto – nella comunicazione la “Genova Industriale” prevale (41,1% dei contenuti), segue la “Genova turistica e culturale” (34,9% dei contenuti) e al terzo posto dell’impatto comunicativo “la Genova portuale” (24%). Quest’ultima, tuttavia, se guardiamo specificatamente all’engagement generato da articoli, news e messaggi, si posiziona al primo posto grazie alla nautica, in questo mese oggetto dell’attenzione durante la partecipazione ligure all’Expo di Dubai, oltre a altre iniziative del comparto.

Il nostro viaggio dentro il buzz (in gergo il “mormorio delle api”) che parla di Genova, della sua economia e di alcuni protagonisti termina qui. Abbiamo apparentemente “giocato” con alcuni numeri della comunicazione che riguardano la nostra città, ma nemmeno tanto, almeno per chi ragiona di prospettive in un mondo sempre più competitivo in cui, paradossalmente, bisogna fare strategia di lungo periodo e allo stesso tempo fronteggiare quotidiani inimmaginabili imprevisti.

La capacità di filtrare i contenuti giusti, di condurre indagini selettive e comparative su tematiche, marchi, imprese, persone, aree geografiche di interesse aziendale o territoriale, rappresenta per le aziende – da un lato – la possibilità di disporre di visioni realistiche e dall’altro di dotarsi di una capacità reattiva immediata per cogliere opportunità o per fronteggiare situazioni critiche o semplicemente per cogliere “il battito d’ali di una farfalla”.

Questo articolo è uscito su Genova Impresa di Confindustria Genova nel mese di maggio 2022