Qualcuno ricorda le promesse elettorali delle ultime elezioni politiche, o di quelle prima, o di un partito o di un altro? Un po’ sì e un po’ no. In più si aggiunge la babele della comunicazione che trasforma continuamente le verità in bugie e le bugie in verità.

Ma come può succedere? Come avviene che le aspettative di futuro e di miglioramento che andiamo a votare vengano in seguito in gran parte distorte e disattese? La spiegazione, fornita di solito dal sistema politico stesso, sta nei vincoli del passato. Retaggi e condizionamenti che riescono a limitare, malauguratamente, nonostante ogni sincero sforzo, le opzioni e le reali possibilità di cambiamento perché pongono degli obblighi. Impegni, leggi, consuetudini, codici morali, costituzioni, attività di routine, sono un peso e di fatto diventano i furti di tempo che impediscono il cambiamento.

Scrive Jeremy Rifkin, sociologo americano, in ‘Guerre del tempo”: “Quanto maggiore è il numero degli impegni passati da onorare, tanto maggiore è la quantità di tempo futuro da riservare all’attuazione di questi obblighi. Essendo il tempo un bene raro, una quantità sempre minore viene riservata per mantenere le promesse precedenti, mentre una quantità sempre maggiore viene dedicata alla promozione di nuove opzioni e di nuovi accordi. Ne deriva che i debiti politici vengono continuamente cancellati dalla politica del presente e la svalutazione della storia diventa il requisito preliminare per l’esercizio libero del puro potere”.

Ciò che è in grado di contrastare questa deriva è l’accumulo di informazioni e la rete. Si tratta di una spada a doppio taglio ma ha un indubbio valore positivo: la possibilità di investire direttamente sulla nostra capacità critica e progettuale piuttosto che sulle promesse degli “addetti ai lavori”. Diceva Einstein “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi uno stupido”. Il nuovo elettore che utilizza sempre più spavaldamente la Rete è sempre meno un pesce impigliato nei rami.