Il Made in Italy è un capitale di immagine che consente ai prodotti italiani di avere una visibilità e una opportunità commerciale straordinarie e poterlo dichiarare nella propria comunicazione può dare vantaggio competitivo. Per questo è sempre più usato all’interno delle filiere e in più settori economici. Nell’ultimo mese nei paesi di lingua anglosassone ha toccato le 9000 clip (unità di informazione dagli articoli di giornale, ai blog, dai messaggi sui social alle trasmissioni radio e TV) con tre picchi positivi su argomenti diversissimi tra loro: l’inaugurazione di una nuova attività di distribuzione a Brooklyn che vanta un pedigree italiano, una ricetta a base di salsiccia con le lenticchie secondo tradizione e infine le moto Ducati per una manifestazione sportiva. Il singolo messaggio più virale sui social è stato lanciato dalla Maserati mentre il primato di engagement negativo è dovuto all’associazione mediatica tra il Made in Italy e la criminalità organizzata in Europa.

La capacità di contrastare la comunicazione indotta e negativa è importante come smascherare le contraffazioni e l’Italian sounding. Il Made in Italy, sui media inglesi e americani, nell’ultimo mese è comparso al 40% nella comunicazione attraverso siti e portali web, per il 25% sui blog, per il 30% nei social e solo per il 5% nella stampa tradizionale. L’organo di stampa più sensibile all’argomento è il New York Times.

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