La scala d’inferenza di Chris Argyris sottolinea che i fatti e la realtà sono uguali per tutti, ma ognuno seleziona e dà significati diversi in base alle proprie esperienze, ai propri interessi e al proprio livello culturale. In base ai significati che diamo si formano ipotesi e si traggono conclusioni e sono queste che diventano la nostra verità e ci fanno agire e confrontare con gli altri.
Così accade che sulla stessa situazione ognuno di noi porta ragionamenti diversi. Pensiamo di parlare della stessa “cosa” mentre in effetti ognuno interviene con la propria interpretazione. Che fare? Il primo “errore”, quando ad esempio si gestiscono gruppi di lavoro, è quello di non far confrontare i partecipanti sul significato da attribuire ai fatti ma di concordarlo insieme seguendo un iter rigoroso.
Il leader del gruppo inizia a elencare i fatti osservabili, sottopone all’attenzione degli altri la propria selezione e comunica il significato attribuito che diventa l’ipotesi di partenza del lavoro di gruppo. Formulata l’ipotesi offre quindi le proprie conclusioni che dovrebbero armonizzarsi ed essere negoziate con quelle degli altri partecipanti.
Da queste nuove conclusioni che diventano convinzioni si incomincia ad agire. Ma a quel punto insieme. Come si può vedere il percorso è circolare. Buona comunicazione a tutti!