Negli ultimi 10 anni, secondo uno studio UE, l’aumento di trasporto delle merci è stato superiore a quello del PIL e al resto dei trasporti con inevitabile aumento delle emissioni di gas effetto serra e della congestione. In particolare è aumentata la distribuzione su strada per la maggiore flessibilità rispetto ad altri mezzi più ecocompatibili come ferrovie e navi.  La situazione è destinata a peggiorare con l’aumento della popolazione e l’aumento della distribuzione delle merci che sarà sempre più parcellizzata. Nel contempo i vincoli tecnologici, dovuti alla tipologia di merce trasportata, e quelli economici, che favoriscano l’intermodalità, sono difficilmente superabili in tempi brevi. Alcuni studiosi sostengono che ci vorranno 30/40 anni. Altri pensano di meno immaginando l’accelerazione dello sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporto su strada e il miglioramento delle prestazioni, delle tecnologie e della competitività del sistema ferroviario. L’Europa da parte sua ha varato il programma Ten-T (Trans-European Network for Transport), finanziando i grandi corridoi europei e favorendo una legislazione che favorisce il trasporto intermodale. Negli USA sono allo studio percorsi ultraveloci di merci e persone (1200Km/h) in capsule di alluminio sparate dentro tubi di acciaio posati accanto a autostrade o su piloni. Sempre di più le nuove tecnologie consentiranno la gestione dei traffici in maniera automatizzata e sicura. Già ora vengono messi in commercio mezzi sempre più “intelligenti” in grado di viaggiare da soli o di interagire con altri mezzi secondo procedure automatizzate.